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Arteciclo, iniziativa che sostiene le botteghe italiane di biciclette artigianali e i loro telaisti, punta a diventare un ponte di collegamento tra il Giappone e l’Italia.
Gianni Pegoretti, artigiano del marchio italiano
di biciclette artigianali DeAnima, sarà istruttore
straordinario presso la Tokyo Cycle Design
School e terrà un webinar (seminario online).
Agli studenti della stessa scuola, impossibilitati a partire per viaggi di studio all’estero per migliorare le loro tecniche a
causa della diffusione del COVID-19, insegnerà dall’Italia come realizzare telai in carbonio e le tecniche di verniciatura.
17 ottobre 2020
Arteciclo (iniziativa de La Mecca GK, con la sede nel quartiere Taito, Tokyo) e Tokyo Cycle Design College
(Mizuno Gakuen, Inc a Shibuya, Tokyo) sono lieti di annunciare un workshop online con Gianni Pegoretti
del marchio italiano di biciclette artigianali DeAnima.
Si tratta di una rara opportunità per i ragazzi della TCDS che sono stati costretti ad annullare il loro
programma di viaggio di studio all’estero a causa della diffusione del COVID-19 ricevere l’insegnamento
da un maestro telaista di biciclette in Italia, la patria del ciclismo.
Per i ragazzi della TCDS, costretti ad annullare il loro viagio di studi all’ estero a causa del COVID-19,
ricevere gli insegnamenti di un maestro telaista di biciclette in Italia, la patria del ciclismo, si tratta di una
preziosissima opportunità.
Per TCDS è la prima volta che si tiene un corso online invitando uno straniero.

In questo nuovo periodo, caratterizzato dalla presenza del COVID-19 in cui si pensa alla prevenzione, cresce enormemente l’ interesse verso l’ uso della bicicletta come mezzo per recarsi al lavoro e per fare esercizio fisico con scarso rischio di contagio.
E ancora, guardando all’ estero, quest’ estate si evidenzia la crescita della domanda di viaggi di cicloturismo, e anche per quel che riguarda un nuovo stile di vacanze, che eviti per quanto possibile il contatto con le persone, ugualmente, l’interesse si concentra sulla bicicletta.
La Tokyo College of Cycle Design è stata fondata nel 2012 per essere il primo istituto in Giappone esclusivamente dedicato alle tecniche relative alla costruzione di biciclette.
I suoi istruttori, di altissimo livello, a partire da Shinichi Konno, telaista del marchio “CHERUBIM” da lui stesso creato e apprezzato in tutto il mondo, vi insegnano le tecniche e le conoscenze relative alla bicicletta, un veicolo che d’ ora in avanti avrà un ruolo sempre più importante quale mezzo di trasporto, offrendo un’ opportunità unica di un “nuovo apprendimento” non possibile altrove.
A causa della diffusione del coronavirus, seppure quest’anno si è dovuto cancellare quello che era il tradizionale tour di studio all’estero della scuola, la volontà di far sperimentare agli studenti culture ciclistiche di altri Paesi di piu’ lunga e avanzata tradizione ciclistica rispetto al Giappone, come l’Italia, ha portato a guardare con interesse a Gianni Pegoretti, da lungo tempo impegnato a istruire artigiani di bici in Italia, e a organizzare il suddetto workshop.
Il suo primo webinar si terrà il 5 ottobre per un totale di cinque incontri.

・Gianni Pegoretti, istruttore del webinar

Gianni Pegoretti ha iniziato la sua carriera aiutando suo fratello Dario, un artigiano della bicicletta, nella bottega che esso aveva appena aperto.
La sensibilità artistica di Gianni ha portato il marchio Pegoretti alla sublimità fino a diventare uno dei
marchi leader nel mondo e il fratello Dario ad esser riconosciuto come uno dei migliori telaisti.
Dopo aver lasciato l’officina del fratello, ha iniziato a insegnare la costruzione di biciclette presso il più
grande centro di riabilitazione per tossicodipendenti in Europa. Qui ha istruito molti ragazzi che sarebbero poi diventati telaisti e ha aiutato molti di loro a riabilitarsi e reintegrarsi nella società.
Attualmente ha messo su con un suo ex studente della suddetta struttura il proprio marchio:
“DeAnima” , e sono attivi come telaisti e verniciatori.
・Coordinatore di Arteciclo: Atsushi Shizumi
(rappresentante delegato de La Mecca GK)

Attraverso i suoi molti anni di attività come insegnante, interprete e guida turistica in lingua italiana in Giappone, crede fermamente nel voler portare un contributo positivo ai rapporti tra Italia e Giappone e tra i loro popoli.
La sua esperienza lavorativa di rappresentante e importatore di “BIXXIS” , marchio italiano di bici artigianali fondato da Doriano De Rosa e sua figlia Martina, lo ha portato,poi, a decidere di dedicarsi all’Iniziativa di Arteciclo che intende sostenere e promuovere in Giappone varie officine italiane di
bici artigianali e i loro telaisti, con l’obiettivo di creare un ponte di collegamento fra i due paesi
permettendo ai produttori italiani e ai consumatori giapponesi di unirsi con un legame personale
superando la barriera linguistica.
Tutti i riferimenti su questo comunicato stampa saranno rivolti a
Arteciclo(La Mecca GK) TEL:+81 3 6821 1456
FAX: +81 3 6800 5865
Mail: info@arteciclo.org
~Presentation~
DeAnima & Gianni Pegoretti

Una bicicletta italiana in carbonio fatta a mano che unisce l’artigianalità e la sensibilità artistica
DeAnima è un marchio giovane, di soli cinque anni, creato da Gianni Pegoretti, un artigiano che ha una carriera un po’ particolare.
Il cognome “Pegoretti” vi può risultare familiare. Infatti il fratello di Gianni, Dario Pegoretti, era conosciuto come uno dei più carismatici telaisti nel mondo delle biciclette artigianali.
I telai che partivano dalla bottega del fratello Dario sostennero, in passato, i successi di grandi campioni come Marco Pantani, Miguel Indurain e Mario Cipollini.
Quando Gianni, fratello minore entrò a far parte dell’officina di Dario, dimettendosi dalla Rai, il marchio Pegoretti acquisì una sensibilità artistica e il nome si fece conoscere in tutto il mondo.

-Gianni Pegoretti-
“Il mio interesse per l’arte” “viene da mio padre. Le pareti di casa nostra erano piene di quadri che mio padre collezionava. Il ciclismo invece era uno sport di famiglia. I miei zii erano ciclisti e, come mio fratello Dario, ho iniziato anche io a pedalare e gareggiare con le squadre giovanili. Ma né io né Dario abbiamo intrapreso la carriera da professionista.”
Il percorso scolastico di Gianni fu la Ragioneria, più che l’arte, e finita la scuola entrò subito nel mondo del lavoro. Dopo 15 anni di carriera alla RAI, decise però di aiutare il fratello, che aveva appena fondato la sua bottega.
-Gianni-
“L’officina lavorava anche come terzista per i principali produttori. Ho imparato a saldare a TIG. Però, la capacità di saldatura di Dario era superiore così mi sono dedicato alla messa in maschera dei telai e a lavorare sul design e sugli aspetti commerciali e amministrativi dell’azienda.”
Successivamente, tuttavia, i fratelli si separarono. Non sono in grado di dirvi il motivo, ma da quel momento in poi, ognuno seguì la propria strada e il loro addio divenne definitivo quando Dario morì nel 2018.

Attraverso l’insegnamento della produzione di biciclette sostenne i tossicodipendenti a reintegrarsi nella società
Dopo la separazione dal fratello Dario, Gianni ha iniziato a lavorare come docente a San Patrignano, il più grande centro in Europa per il recupero dei tossicodipendenti dove erano previsti, fra gli altri, corsi di costruzione delle biciclette come programma di riabilitazione degli ospiti per dissociarsi dalle droghe e quindi potersi reintegrare nella società.
Inoltre questa struttura era anche un importante centro produttivo in Italia di biciclette fatte a mano. Forniva i prodotti a grandi case e Gianni era anche il responsabile del reparto produttivo.
-Gianni-
“Tutti i ragazzi che ho incontrato al centro di San Patrignano avevano bisogno di riabilitarsi dagli errori indotti dalla droga e di riparare la loro vita. Qui non si è trattato solo di costruire il telaio di una bicicletta ma di aiutarli a ricostruire la loro vita.I miei nove anni al centro sono i ricordi più importanti della mia vita, e potrei scriverne un libro.”

Nel 2014, quando San Patrignano ha deciso di chiudere il centro dove Gianni lavorava e trasferire il reparto della produzione di biciclette, Gianni ha deciso di avviare una propria attività.
Suo socio è diventato Antonio Attanasio che, già a San Patrignano, era il suo miglior apprendista e collega.
Anche lui era uno dei giovani arrivati al centro di recupero per intraprendere il percorso di riabilitazione, e che poi si è reinserito nella società, dopo aver ricevuto una formazione tecnica professionale da Gianni.
Antonio compie 37 anni quest’anno, ed è nato e cresciuto a Paestum, una città di circa 20.000 abitanti nel sud Italia. Da bambino, era un ragazzo molto curioso e gli piaceva giocare a calcio e nuotare al mare.
Aveva 22 anni quando è arrivato al centro di riabilitazione di San Patrignano.

-Antonio Attanasio-
“Appena entrato nella struttura” – dice Antonio – “mi sono trovato in coppia con un ragazzo, Andrea. Lui era entrato prima di me, più veterano nel centro. Mi seguiva ovunque andassi come un guardiano, fastidiosamente insistente. Naturalmente, la convivenza con un’altra persona non è stata facile. Litigavamo spesso.
Ma alla fine mi sono reso conto che Andrea, così facendo, voleva aiutarmi. Voleva che io imparassi a creare le relazioni con altre persone senza aver bisogno dell’artificio della droga.”
Dopo quattro anni di formazione professionale, Antonio ha iniziato a lavorare come costruttore di telai e alla fine, come Gianni, è stato assunto dalla struttura come responsabile di una parte della produzione di telai in carbonio e controllava anche i lavori degli altri ospiti.
Era l’ottavo anno di permanenza di Antonio nella struttura, quando decisero di chiuderla.
Così nacque la bottega di DeAnima.
Il motivo per il quale Gianni ha coinvolto in questa nuova sfida Antonio, che dopo aver perso il lavoro al centro, stava pensando di tornare nella sua città natale Paestum, è per dare al marchio DeAnima la chance di avere continuità nel futuro.
Sin dalla nascita, DeAnima segue il metodo tradizionale italiano di produzione delle biciclette perché, secondo Gianni,
“Il business intorno alle biciclette è cambiato, i maggiori produttori italiani hanno abbracciato il nuovo metodo di produzione di massa. Così si è persa la vera anima dei telaisti di una volta.
Con un prestito in banca si può aprire l’attività. Ma poi si fa la scelta: posso comprare telai prodotti in Asia, mettere lo sticker della casa e riproporli al mercato e gli affari sarebbero più facili. Ma questa non è la nostra scelta.
Siamo un piccolo produttore e cresceremo nel modo che vogliamo”
DeAnima si differenzia da molti altri produttori di biciclette artigianali per il suo diverso approccio ai materiali che utilizza per realizzare i telai. Ovvero adopera come materiale principale il carbonio.
“Lavorando col carbonio, i tubi utilizzati ce li prepariamo noi e non li compriamo dai grandi produttori (Columbus, Dedacciai, ecc.) In questo modo, possiamo realizzare i telai controllando la qualità dei materiali. Non vogliamo solo attenerci alle tradizioni del passato, ma anche abbracciare il progresso tecnologico e collegarlo alla nostra crescita”

Questa è la strada che DeAnima intende perseguire: qualità, unicità e attenzione al cliente.
I loro telai sono in carbonio, ma non monoscocca, come propone oggi la prevalenza del mercato. Vengono costruiti con ogni tubo collegato, incollato e fasciato con carbonio.
C’è molto più lavoro rispetto alla modalità monoscocca, ma questo lavoro è indispensabile per realizzare i telai costruiti geometricamente su misura per ogni cliente. La personalizzazione della geometria del telaio favorisce un corretto posizionamento dell’atleta in bicicletta.

I tubi vengono progettati e costruiti in collaborazione con un ingegnere laureato all’Università di Trento. La verità è che Gianni è stato uno dei primi italiani a riconoscere, avendo visto la fine dell’alluminio, il potenziale del carbonio come un nuovo materiale per i telai di biciclette.
Le tubazioni che compongono il telaio in carbonio, sono costruite con una stratificazione di fibra di carbonio pre-preg di Toray T800 3k plain e unidirezionale.
Dopo aver disegnato e fatto produrre lo stampo, i tubi vengono prodotti in autoclave, mentre per quanto riguarda la fasciatura del telaio si utilizza il “sacco a vuoto”.

Verniciatura, che affascina, ispirata all’arte moderna

Dopo aver lanciato il primo telaio in carbonio, “Unblended”, nato da un prototipo non in vendita, hanno messo sul mercato uno dopo l’altro alcuni nuovi modelli e attualmente offrono tre tipi di telai in carbonio da strada e uno Gravel. (UNBLENDED, SOUL e AMG01). Oltre ai telai in carbonio, propongono una gamma di quattro modelli in acciaio saldato a TIG (DeFer Strada, DeFer Strada disco, DeFer Gravel, O.Q.O.C )
Per quanto riguarda quest’ultimo telaio, del peso di soli 1,350 grammi (non verniciato) esprime l’ambizioso impegno di Gianni, nella ricerca di un telaio moderno che dialoga con il passato.

La verniciatura artistica è un altro degli aspetti attraenti di questo marchio, ed è possibile in quanto DeAnima ha anche una cabina di verniciatura.
-Gianni-
“‘L’arte moderna è” -spiega Gianni– “una delle mie passioni. Amo i pittori degli anni 50 come Jackson Pollock e Franz Kline dell’action painting e Alberto Burri o Jean Dubuffet dell’informale. Dalle loro opere, mie preferite, prendo l’ispirazione per verniciare i telai.” – continua Gianni – “Abbiamo una cabina di verniciatura nella nostra officina, così possiamo fare tutte le prove che vogliamo, e quindi per verniciature speciali, potete affidarvi. Il marchio DeAnima significa passione e sensibilità, caratteristiche che mettiamo nel costruire i telai e verniciarli. Le biciclette alla fine sono come modern art”




DeAnima, l'anima al cui nome il marchio si riferisce è, forse, lo spirito dei due artigiani che rivive dentro le loro biciclette.
DeAnima, ha un terzo socio Matt Cazzaniga, un amico di vecchia data di Gianni che vive nel Regno Unito e lo aiuta nel marketing.
Il commercio, per un’officina di biciclette artigianali, non è affatto facile. Chiunque nel settore scuoterà la testa e sarà d’accordo.
Un estimatore del marchio DeAnima e buon cliente, è il proprietario di un negozio di biciclette a Bolzano, al quale sono fornite una discreta quantità di telai.
DeAnima ha prodotto nel 2019 una cinquantina di telai. Naturalmente, non è un numero sufficiente affinché DeAnima si affranchi dal lavoro di terzista. Tuttavia, i due artigiani non sono mai insoddisfatti del loro lavoro.
-Antonio-
“Per me, impegnarmi nella realizzazione di telai personalizzati, mi ha aiutato a rinascere e ha risolvere un mio problema.
Quindici anni fa, a me ignorante, le biciclette sembravano una cosa semplice, ma durante gli anni trascorsi con Gianni e vari colleghi con cui abbiamo collaborato e sviluppato delle tesi sul carbonio e sulla bicicletta, ho scoperto che questa “cosa semplice” toccava settori di ingegneria dei materiali, aerodinamica, biodinamica, arte grafica.
Ogni telaio è un originale, diverso dagli altri. Lo posso realizzare con le mie mani, dall’inizio alla fine. Quindi amo molto questo lavoro.
Gianni è sempre stato generoso. Dà sempre una mano, non solo a me, ma a tante persone. Continuerà ad essere un altruista.”


Antonio ha una fidanzata da dieci anni, Elena. Non hanno ancora figli, ma la sua famiglia comprende anche il figlio di Elena, avuto precedentemente. Antonio e Elena, pensando al futuro, parlano di comprare una loro casa.
Per Antonio, “il diavolo della droga” è ormai lontano.
A Gianni invece ho chiesto, anche se ero convinto che lo avrei messo in difficoltà, di parlare di suo fratello Dario e di cosa ne pensasse, a due anni dalla sua scomparsa.
-Gianni-
“Ho così tanti pensieri su Dario. È quindi davvero difficile rispondere. Due anni fa lui è morto e una parte di me se ne è andata. Questa è la triste verità. Dario è sempre stato fantastico, sia quando correva in bicicletta che quando lavorava in saldatura.
Siamo cresciuti insieme. Abbiamo dormito nella stessa stanza fino ai 18 anni. Eppure, a un certo punto, Dario ha lasciato soli me, mio padre e mia madre.
Tuttavia non mi sono mai pentito di essere entrato nel mondo di biciclette e non posso che ringraziare mio fratello Dario per avermici portato.”

DeAnima, l’anima al cui nome il marchio si riferisce è, forse, lo spirito dei due artigiani che rivive dentro le loro biciclette.
La strada dove Gianni, il suo apprendista Antonio e Matt pedaleranno li porterà aldilà delle montagne di Trento.
「ご盛栄を、日本でお会いしましょう!」
(Auguri. Vi aspettiamo in Giapopne!)
Text:Atsushi Shizumi
